La clausola “Russian Roulette”: l’ordinanza interlocutoria della Suprema Corte

05 Agosto

Nell’articolo pubblicato su “NT+ diritto”, la sezione dedicata al diritto de Il Sole 24 ore, gli avvocati Daniele Iorio e Nicolò Bellavitis hanno commentato l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 13545 del 29 aprile 2022, avente ad oggetto la clausola della “russian roulette” o “roulette russa”, istituto particolarmente recente in Italia, ma molto importante in ambito societario.

In particolare, l’articolo fornisce un breve inquadramento della clausola e delle principali problematiche che possono porsi con riferimento alla validità ed efficacia della stessa.

In quest’ottica, nonostante l’assenza di una disciplina positiva nel nostro ordinamento, trattandosi di istituto di derivazione anglosassone, la clausola in esame svolge un ruolo molto importante in quanto tende a ripristinare il normale funzionamento sociale nelle ipotesi in cui si verifichino determinate situazioni di stallo decisionale dell’organo amministrativo e/o dell’assemblea dei soci (c.d. “dead lock“). Si tratta di una pattuizione sovente utilizzata in società partecipate in maniera paritetica, ovvero in cui vi sono gruppi omogenei di soci titolari di partecipazioni paritetiche o minoranze ‘di blocco’, con la quale si attribuisce ai soci la facoltà di attivare una procedura in forza della quale ciascun socio (o uno di essi, a seconda delle circostanze) ha diritto di determinare il prezzo per il trasferimento delle reciproche partecipazioni, attribuendo così all’altro socio la scelta tra (i) vendere la propria partecipazione al socio che ha determinato il prezzo, oppure (ii) acquistare la partecipazione di quest’ultimo al medesimo prezzo.

Pertanto, gli autori si sono soffermati sulle principali questioni giuridiche che ruotano attorno alla suddetta clausola, concentrandosi, in particolare, sulla generale validità della clausola in mancanza della determinazione di un prezzo o di un richiamo ai principi di cui agli artt. 2437 ss. cod. civ.


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